As/400: dove sono, dov’erano, chi ha cambiato Erp – I^ parte

As/400: dove sono, dov’erano, chi ha cambiato Erp – I^ parte

As/400: dove sono, dov’erano, chi ha cambiato ERP

– I^ parte –

D&P: analisi di mercato

Alberto Delaini - Delaini & Partners

Il mondo dei sistemi As/400 IBM regge da ben oltre trent’anni, considerando che le prime versioni sono nate nel 1988. Ha cambiato più volte nome, ha cambiato più volte tecnologia fino a trasformarsi in un sistema aperto. Quella che è rimasta invariata è la sua affidabilità: lo installi e te ne dimentichi, almeno dal punto di vista hardware.
Considerando il fenomeno dall’ottica delle soluzioni software, la sua fortuna sono state le ACG (allora di IBM) che hanno incoraggiato numerose software house a lavorare lungo due direttrici:
– soluzioni verticali studiate per mercati specifici, dal tessile alla siderurgia all’alimentare e così via, che comunque si appoggiavano alla parte amministrativa delle ACG stesse
– soluzioni che si ponessero in concorrenza, come è successo per Brand ancora perfettamente operativi (da Sanmarco Informatica a Sme.Up) ma anche numerosi altri oggi a volte finiti nel dimenticatoio.

È facile dire che l’As/400 è in declino o addirittura che è finito ma, considerando che in Italia ad oggi ce ne sono ancora oltre 10.000 perfettamente operativi, forse è il caso di scavare più a fondo.
Delaini & Partners ci ha messo a disposizione il suo accurato e dettagliato data base per sviluppare questa analisi. L’obiettivo è di capire dove sono oggi gli As/400, dove sono andati quelli che hanno “cambiato bandiera”, quali sono le scelte fatte da chi ha sostituito negli anni il proprio ERP ma è rimasto sulla piattaforma IBM.

Il campione esaminato
Per fornire alcuni dati statistici, indispensabili per qualsiasi analisi che si rispetti, vi informiamo che il campione su cui abbiamo lavorato è il seguente:
10.260 As/400 che ci risultano a tutt’oggi operativi
1.034 casi in cui l’As/400 è stato sostituito da altre piattaforme tecnologiche
423 situazioni in cui l’ERP è stato sostituito ma l’azienda ha scelto di rimanere su As/400.
Per non “sommergervi di dati” la seconda parte dell’analisi verrà pubblicata nel prossimo mese di Aprile. Buona lettura.

Alberto Delaini
Email: alberto@delainipartners.it 
Cell.: +39 348.2624906.

 

Indicazioni geografiche
Partiamo dal posizionamento sul territorio nazionale con queste tabelle che sono state suddivise in tre macro aree (Nord, Centro, Sud più Isole) perché la densità di aziende possibili utilizzatrici varia di parecchio . La rappresentazione è in percentuale sul totale nazionale.

 

Le statistiche con la predominanza della Lombardia erano facilmente prevedibili, però non trascuriamo il Veneto al 18%, l’ Emilia Romagna al 12% e, considerando le dimensioni del territorio, il superamento del 4% da parte del Friuli Venezia Giulia.

In quest’area la vera sorpresa ci sembra costituita dalla Toscana che con quasi l’8% doppia la presenza di As/400 del Lazio.

In questo quadrante geografico la Campania sopravanza la Sicilia e la Puglia, però i distacchi sono minimi e persino la minuscola (geograficamente) Basilicata può dire la sua.

Macro Settori merceologici

Un aspetto che ci sembra interessante è quello dei settori di mercato in cui l’As/400 ha riscontrato i maggiori successi. Fermandoci per brevità alle macro suddivisioni, possiamo rilevare che nel campione preso in esame:
– la parte del leone la svolge il settore manifatturiero con il 58,99 % dell’installato
– seguono le aziende commerciali con il 24,14%
– infine il mondo dei servizi con un 16,87% sul campione, numero che non va affatto sottovalutato.

 

Micro Settori merceologici

Proviamo a scendere più giù, per valutare quali sono i micro settori merceologici nei quali gli oltre 10.000 As/400 hanno avuto maggiori successi.
Abbiamo suddiviso i dati nelle tre macro categorie (manifatturiero, commerciale e servizi) e, considerando l’installato di ciascuna di queste come il 100%, presentiamo in ordine decrescente la classifica di ciascun macro settore.

 

Ad Aprile proseguiremo nella presentazione dell’indagine, perché ci sembra molto interessante scavare lungo due direttrici:
– le Aziende che hanno abbandonato l’As/400, per capire quali sono state le loro scelte in termini di piattaforma tecnologica ma anche di ERP scelto
– le Imprese che hanno sostituito il proprio ERP ma sono rimaste fedeli al sistema IBM.

Buone riflessioni e Buona Pasqua a tutti.

Sicurezza OT: proteggi i tuoi macchinari connessi

Sicurezza OT: proteggi i tuoi macchinari connessi

Sicurezza OT nell’era dell’Industrial IoT :

proteggi i macchinari connessi della tua azienda

 

Alberto Delaini - Delaini & Partners

Hai delle macchine integrate nel sistema produttivo della tua azienda o stai valutando un’integrazione di nuovi impianti per ottenere una maggior efficienza? L’ interconnessione portata dall’Industria 4.0, ha prodotto numerosi vantaggi per le aziende, ma presenta anche rischi significativi per la sicurezza operativa (OT).
Quali sono i rischi? Quali dati possono essere sottratti? Quali danni possono provocare connessioni non sicure?

Te lo spieghiamo il 21 marzo durante il webinar gratuito
con un esempio reale!

Il webinar si concentrerà sull’importanza della sicurezza OT nell’ambito dell’Industrial IoT (IIoT) evidenziando gli ipotetici punti deboli di una rete di fabbrica e analizzando le possibili soluzioni per ogni situazione.
Condivideremo casi reali di aziende che hanno subito attacchi ai loro macchinari e vi sveleremo i segreti per proteggere le vostre realtà!
Alla luce di questi esempi evidenzieremo i punti deboli di una tipica rete industriale e analizzeremo le soluzioni disponibili per mitigare tali attacchi, fornendo una panoramica chiara dei rischi associati alla sicurezza OT e illustrando strumenti, pratiche standard e conoscenze necessarie per proteggere le proprie infrastrutture critiche da potenziali minacce.
Partecipa il 21 marzo al nostro corso gratuito!

Non prendere impegni!
Giovedì 21 marzo
11:00 – 12:00
Collegamento online

Sono stato da Öetzi

Sono stato da Öetzi

Sono stato da Öetzi

L’editoriale di Breaking News!

Alberto Delaini - Delaini & Partners

Bolzano, una rimpatriata tra amici di molte regioni d’Italia un paio dei quali non avevo rivisto da cinquant’anni. Cinquanta giusti, mica per dire. Qualcuno ha lanciato l’idea di una visita al museo dell’uomo di Similaun, il cacciatore venuto dal ghiaccio ritrovato nel 1991 tra i nevai della Val Senales in Alto Adige, ad una spanna dal confine austriaco. Dieci metri più in là e sarebbe tutt’oggi a Vienna, dove era stato ospitato all’inizio. L’uomo di Similaun, Öetzi per gli amici. Un signore – suona quasi improbabile – vissuto prima che fossero eretti le Piramidi ed i megaliti di Stonehenge.

Realtà batte immaginazione
Il ritrovamento mi aveva affascinato fin dalle prime notizie: un cacciatore che 5.300 anni prima di me se ne andava a spasso per le Alpi e che per un miracolo climatico si è conservato in maniera stupefacente, mica come le mummie rinsecchite dell’antico Egitto che stentano a trasmettere l’impressione di essere state un tempo uomini e donne come noi.
L’elemento favoloso di questo museo, monotematico e piccolo ma particolarmente curato, è che sembra di entrare in una capsula del tempo. Le immagini di Öetzi così come è stato ritrovato e restaurato le hanno viste tutti, la pelle color cuoio, il cranio calvo, le braccia innaturalmente allineate alla sua destra. Ciononostante sono rimasto senza fiato a fissarlo nella bara di vetro che lo conserva a temperatura e umidità costanti.

Quando si lavora con amore
Quello che mi ha stupito dell’esposizione è il contorno, la cura minuziosa – direi amorevole – con cui sono stati raccolti, catalogati, studiati e ricomposti i vestiti di pelliccia ed erbe intrecciate, le scarpe con la paglia come isolante, la cintura con una specie di marsupio, gli ingegnosi attrezzi portati a spalla in una gerla, la piccola farmacia da viaggio, l’ascia con la punta di rame, l’arco che non aveva ancora rifinito, il coltello. Persino le serie di tatuaggi, pare a scopo curativo, una specie di Bar Code su giunture, articolazioni e nervi.
Un lavoro archeologico inimmaginabile basato sul recupero di mille frammenti, a volte microscopici, come gli ami o i semi che si era portato dietro, un lavoro svolto in condizioni climatiche complicate tra neve, vento e ghiaccio, un lavoro certosino grazie al quale possiamo vedere e capire quanto siamo lontani ma anche quanto siamo vicini agli antenati di fine Neolitico.
Per le statistiche dell’epoca lui era decisamente vecchio – oltre quarant’anni, quasi cinquanta – e a noi appare anche stranamente piccolo. Ma la struttura fisica dell’uomo è radicalmente cambiata nei secoli, come può confermare chiunque sia stato, ad esempio, all’Eremo delle Carceri e si sia dovuto chinare per passare dalla porticina bassa e stretta della cella di San Francesco.

Tutto molto bello, tutto idilliaco. Salvo un particolare che stona come uno schiaffo: Öetzi è morto per una freccia che l’ha proditoriamente colpito alle spalle mentre, dopo pranzo, se ne stava accovacciato a sistemare il suo bagaglio prima di riprendere la marcia. Forse l’uomo non è mai cambiato.

Alberto Delaini

Guardie e ladri: chi vince nella sicurezza?

Guardie e ladri: chi vince nella sicurezza?

Guardie e ladri: chi vince nella sicurezza?

quattro domande a Claudio Leonardi

 

Claudio Leonardi, CEO di 4Securitas S.r.l.

Intanto una premessa: mi puoi dare qualche indicazione sul vostro nuovo Brand Dectar? Il precedente di 4Securitas era un nome con cui molte aziende e società informatiche avevano avuto occasione di conoscervi ed apprezzarvi.

Il rebranding in Dectar rappresenta un momento fondamentale per la nostra azienda, uno spostamento strategico verso piattaforme software e servizi completi. Questa nuova identità incarna la nostra dedizione nel fornire soluzioni avanzate, affidabili, proattive, altamente personalizzabili, create e sviluppate in Europa, in grado di soddisfare le esigenze sempre in evoluzione dei nostri clienti.
Per i nostri clienti e partner, questo cambiamento significa certamente continuità e un impegno rinnovato nel mantenere alti gli standard di qualità, servizio e assistenza. La transizione al nuovo brand avviene senza soluzione di continuità, e tutti i contratti, partnership e servizi esistenti continuano senza interruzioni.
Con Dectar, continuiamo a focalizzarci sulla protezione, la continuità aziendale e la crescita delle aziende, soprattutto le PMI, che costituiscono il tessuto economico dell’Italia e dell’Europa.
Il nuovo brand, Dectar unisce gli elementi ‘detect’ e ‘radar’ che riflettono la nostra missione principale: prevenire e individuare le minacce informatiche.
Invitiamo i nostri clienti, partner e la comunità della sicurezza informatica a esplorare il nostro nuovo sito web su http://www.dectar.com per scoprire di più sui nuovi sviluppi e miglioramenti che accompagnano il rebranding.

Il tema della sicurezza dei Sistemi Informativi, ambito nel quale operate, si inquadra in uno scenario dove le condizioni (tipologie di hacker, strumenti e metodologie che adottano, aziende obiettivo dei loro attacchi, …) continuano a cambiare. Quindi gli strumenti da adottare in questa specie di rischioso “gioco a guardie e ladri” devono essere continuamente rivisti, implementati, rafforzati. Che cosa fate per supportare questa evoluzione presso i vostri clienti?

Comprendiamo pienamente la natura in continua evoluzione delle minacce informatiche e il costante adattamento richiesto per proteggere efficacemente i sistemi informativi, agendo come veri e propri guardiani digitali per i nostri clienti. Le nostre soluzioni innovative come ACSIA XDR Plus e ACSIA CRA adottano un approccio proattivo che va oltre il semplice rilevamento delle minacce. Invece di attendere che gli attacchi si verifichino, agiscono prima che diventino una minaccia reale, impedendo ai criminali informatici di avvicinarsi alle risorse digitali dei nostri clienti. Con un focus sull’integrazione, sulla Threat Intelligence e sulla prevenzione, ci impegniamo dunque a fornire ai nostri clienti strumenti avanzati e affidabili per affrontare l’evoluzione costante delle minacce informatiche.

L’Italia è ricchissima di aziende di tutte le tipologie e dimensioni. Secondo la vostra esperienza, quali rischi corrono quelle grandi, strutturate e magari con una politica di Security ben precisa? E quali quelle piccole che in quest’ambito hanno ancora strada da fare e magari contano sul fatto che “è improbabile capiti proprio a me”?

Le grandi aziende strutturate, nonostante abbiano politiche di sicurezza ben definite, possono essere esposte a rischi significativi dovuti alla complessità dei loro sistemi, alla vasta quantità di dati gestiti e alla presenza di processi operativi complessi. Sono spesso bersagliate da attacchi sofisticati e mirati, come intrusioni nella rete, furti di dati sensibili o attacchi ransomware. Queste aziende possono anche essere vulnerabili a minacce interne, come violazioni da parte di dipendenti o ex dipendenti malintenzionati. Inoltre, la dimensione e la visibilità di queste aziende le rendono potenziali obiettivi per attacchi di spionaggio industriale o di gruppi criminali organizzati. Pertanto, è essenziale che queste aziende mantengano una vigilanza costante e investano in soluzioni di sicurezza avanzate e altamente personalizzabili, come ACSIA XDR Plus, che possano adattarsi alla loro complessa infrastruttura IT e proteggerle da una vasta gamma di minacce.
D’altra parte, le piccole aziende spesso sottovalutano i rischi legati alla sicurezza informatica, credendo erroneamente che essendo meno visibili o meno ricche di dati rispetto alle grandi aziende, siano meno suscettibili agli attacchi. Tuttavia, la realtà è che le PMI rappresentano un obiettivo attraente per i cybercriminali proprio a causa di questa percezione di vulnerabilità. Le PMI possono essere vulnerabili a una serie di minacce, tra cui phishing, ransomware, violazioni dei dati dei clienti e attacchi mirati tramite fornitori o partner di terze parti. Inoltre, molte PMI non hanno le risorse o le competenze necessarie per implementare e mantenere soluzioni di sicurezza avanzate, lasciandole esposte a rischi elevati. È quindi essenziale che le PMI comprendano i rischi e investano in soluzioni di sicurezza accessibili ma efficaci, come ACSIA CRA, che possano valutare la loro esposizione ai rischi e fornire raccomandazioni concrete per migliorare la sicurezza delle loro infrastrutture IT.
In entrambi i casi, Dectar fornisce soluzioni innovative che si adattano sia alle grandi aziende che alle PMI, garantendo una protezione completa e proattiva e personalizzata contro le minacce informatiche in continua evoluzione.

La caratteristica che mi ha colpito della vostra offerta è rappresentata dagli strumenti di prevenzione, quelli che mettono in evidenza i punti deboli delle difese informatiche consentendo di correre ai ripari. Lo dice proprio uno che ha messo le inferriate a casa solo dopo essere stato visitato dai ladri. Qual è il ruolo di questo strumento e come lo inquadrate nella vostra offerta?

La nostra offerta si basa sull’importanza della prevenzione nella difesa contro le minacce informatiche, proprio come l’installazione delle inferriate prima di subire un furto. ACSIA XDR Plus agisce infatti come un sistema di allarme avanzato che non solo rileva, ma anche previene le minacce informatiche ancor prima che si trasformino in attacchi reali. Integrando una potente capacità di Threat Intelligence e protezione Anti-Surveillance, questo strumento consente di nascondere l’infrastruttura IT e di interrompere la ricognizione pre-attacco, un deterrente contro i ladri prima che possano avvicinarsi alla casa. Inoltre, ACSIA CRA (Cyber Risk Assessment) fornisce un’analisi dettagliata delle vulnerabilità, simile a una valutazione delle vulnerabilità della casa, permettendo alle aziende di correggere i punti deboli prima che possano essere sfruttati da attaccanti. Questo approccio proattivo e innovativo è ciò che distingue i nostri prodotti, garantendo ai nostri clienti una protezione avanzata e affidabile contro le minacce informatiche.

Claudio Leonardi – CEO

Dectar Italia

www.dectar.com

 

 

 

Sicurezza “on tour”, un bilancio

Sicurezza “on tour”, un bilancio

Sophos Cybersecurity on Tour: primo bilancio

11 tappe in 11 città

 

Alberto Delaini - Delaini & Partners

La Sicurezza si è affiancata, in tempi relativamente recenti, alle molte altre componenti del Sistema Informativo, sempre più affollato di soluzioni e tecnologie che si intersecano e collaborano alla gestione dell’azienda.
Non avendo una funzionalità operativa, a volte è un’esigenza che si lascia in seconda linea, non facendo tutto quanto è necessario per conoscerla e valutare correttamente gli strumenti a disposizione. Sophos ha pensato che valesse la pena di portare le soluzioni di cybersecurity vicino alle aziende e agli operatori IT.
La scelta si è rilevata decisamente centrata, considerando le centinaia di partecipanti alle 11 tappe tenute in 11 città di 9 regioni, dal Piemonte alla Sicilia.

Per ragionare di business …
Negli incontri, la mattinata è stata riservata alle software house interessate a capire in quale maniera sia possibile coprire questa categoria di esigenze nel loro parco clienti, un parco fortemente fidelizzato e con cui hanno instaurato un rapporto di fiducia solido e duraturo. Negli interventi si è parlato delle metodologie di approccio al mercato ma anche delle tipologie di rapporto che è possibile instaurare con Sophos, da quella in cui il Partner si focalizza solo sulla proposta commerciale a quella in cui si rende sempre più autonomo nell’attivazione e supporto dei prodotti.

… e per ragionare di soluzioni e supporti
Il pomeriggio invece, aperto com’era ai clienti di chi era venuto la mattina, si sono analizzati in modo più specifico di soluzioni, prodotti, rischi da evitare. La sorpresa più bella è stata il constatare che i convegni tenuti in aree meno abituate ad ospitare questo tipo di eventi (Catania, Palermo, Napoli o Perugia, per citarne alcuni) hanno dato i risultati di presenza e anche di attenzione più elevati.

Il Tour riprenderà
Questo ha rafforzato l’idea che valga la pena di continuare queste manifestazioni itineranti: è già in atto la pianificazione per visitare altre città ed altre Regioni, magari dopo l’estate. Sarete avvisati per tempo.