Strategie per i rivenditori, supporti al mercato

Strategie per i rivenditori, supporti al mercato

Computer Gross per il business a valore IBM

a supporto dei rivenditori per il mercato

 

Computer Gross, distributore di riferimento per le soluzioni IBM Hardware e Software, da oltre 30 anni al vertice della distribuzione italiana a valore a supporto dei rivenditori per il mercato. www.computergross.it 

Computer Gross attraverso decadi di innovazione e tecnologia, ha costruito un bagaglio solido di competenze trasversali e complementari e di soluzioni tecnologiche complete da offrire ai nostri partner: Rivenditori, System integrator e Service Provider. Abbiamo l’obiettivo di rappresentare il punto di riferimento per il canale, per lo studio di attività progettuali, la proposta di soluzioni e prodotti innovativi e la capacità di offrire servizi e soluzioni a te dedicati.
Con un Team dedicato e specializzato di oltre 40 persone e centri di competenze dedicati sulle soluzioni IBM, siamo in grado di supportare il business attraverso una strategia End-to-End per il rivenditore e per il mercato di riferimento.
Computer Gross per il business IBM mette a disposizione una serie di risorse complete per un business sicuro, profittevole e altamente innovativo:

Business Unit Dedicata IBM
40 persone dedicate tecniche e commerciali con massime competenze sulle soluzioni IBM

Collaboration Value Next
Competence Centre in grado di fornire supporto tecnico specialistico attraverso team di ingegneri dedicati e certificati sulle soluzioni IBM con una strategia End to End
Presales-Assessment-Supporto Progettuale-POC-Delivery-Training on the Job

Centro di Competenza IBM WatsonX
Soluzioni AI per la tua azienda
Web Site dedicato-> aicompetencecenter-watsonx.computergross.it

Edu Labs
La service units per la tua formazione e certificazione

ITF
Soluzioni finanziarie a misura del tuo business

Idea Point
L’agenzia di Marketing a supporto dei rivenditori per la generazione di nuove opportunità

Risorse Digitali
Portale tematico IBM Power https://ibm-power.computergross.it/
Canale Linkedin dedicato https://www.linkedin.com/company/computer-gross-ibm
IBM watsonx Competenze Center – Soluzioni AI per la tua azienda Home – AI Competence Center for watsonx

Se vuoi entrare in contatto con noi per le soluzioni IBM inviaci i tuoi riferimenti che sarai ricontattato al più presto.

Cercando un nido

Cercando un nido

Cercando un nido

 

L’editoriale di Breaking News!

Alberto Delaini - Delaini & Partners

È successo ancora. Abito nello stesso appartamento da una quindicina d’anni, un posto tranquillo appena fuori città, con un terrazzo che guarda su uno splendido parco di abeti che assorbono il rumore lontano delle auto, nemmeno poi così tante. Ancora una volta, come in tutte le primavere precedenti senza mancarne manco una, è successo: una coppia di meravigliose ed eleganti tortore ha cercato di fare il nido sul rullo della mia tenda da sole.
Iniziano al primo albeggiare a fare la spola – talora una per volta, mentre l’altra tiene d’occhio eventuali disturbatori tubando dall’albero che sta due o tre metri più in là, più spesso in coppia, come per farsi coraggio – tenendo nel becco un ramoscello secco, primo mattone della casa dei loro sogni. Nella quasi totalità dei casi il legno scivola immediatamente sul terrazzo, perché non è esattamente facile posizionarlo in equilibrio sulla superficie piccola, rotonda e scivolosa di un telo tenda. Rare volte riesce a rimanere in bilico fino a che il successivo rametto rompe il miracolo di equilibrismo e tutti capitombolano giù. Le due tortore non si perdono d’animo, riprendono il volo per approvvigionarsi e, dopo qualche minuto, eccole di nuovo di ritorno. Instancabili, cocciute, ma soprattutto incredibilmente fiduciose.
Non ho la minima idea di quale sia l’aspettativa di vita (così la definiremmo noi umani) delle tortore, ma non credo che abbracci tre lustri nemmeno ora che la caccia è sostanzialmente estinta. Forse è il loro DNA che trasmette di generazione in generazione il messaggio che quel posto, esattamente quel posto e non l’altro angolo del rullo o quello del balcone accanto, rappresenta il massimo per un nido d’amore. Sia come sia, ogni anno appena dopo Pasqua iniziano imperterrite la trafila. Il problema è che tutte le leggi che ho faticosamente assimilato in Fisica, Meccanica Razionale e Scienza delle Costruzioni, negano nella maniera più assoluta che l’opera possa andare a buon fine. Nemmeno se io, intenerito, fino alla schiusa delle uova evitassi di srotolare la tenda posizionata per tenermi al riparo dal sole.
Forse una soluzione che eviti loro di sprecare tempo e fatica l’ho trovata, una soluzione meno brutale, antipatica e faticosa del correre sul terrazzo cinquanta volte al giorno, appena ne sento il battito d’ali, agitando le braccia come un ossesso per allontanarle. Non tanto per farle sloggiare ma per convincerle che la loro è un’iniziativa senza futuro e senza speranza. Oggi mi sono arrampicato su una scala ed ho attaccato alle travi immediatamente al di sopra del loro “nido” delle stringhe di carta stagnola che la brezza muove spaventandole. Pare che funzioni, anche se non riesco a non sentirmi almeno un poco in colpa.

Parallelismi improbabili
Situazione che mi ha fatto pensare e un pochino anche intristire. In una civiltà (?!?!) piena di gru e di appartamenti vuoti, con abitazioni dalle finestre sbarrate in attesa di chissacché, per molti – giovani all’inizio della vita professionale ma anche anziani pensionati dalle risorse economiche al limite – la casa diventa un mito. Anzi, un incubo.
Niente di nuovo sotto il sole, potrebbe osservare qualcuno: mio padre, nell’immediato dopoguerra e in attesa delle nozze, ha faticato parecchio prima di trovare un appartamento non danneggiato o con i vetri interi dopo tanti bombardamenti (oggi fa sorridere, ma allora era un problema irrisolvibile); chi si è sposato o spostato di sede per lavorare, negli anni ’70 aveva il problema di trovarne uno “ad equo canone”, quello che si conciliava con il reddito di un primo impiego. Però allora, non nascondiamocelo, gli stipendi crescevano costantemente nel tempo in termini reali e nemmeno di poco.
Non siamo a Gaza dove non so proprio dove ci sia qualcos’altro da distruggere, non siamo in Ucraina o in Iran sotto l’incubo dei missili e dei droni, non siamo nelle favelas di cartone, plastica e lamiera che magari qualcuno di noi ha visto – tenendosi schizzinosamente alla larga – direttamente e non solo in TV o YouTube. Eppure il problema esiste e inchioda le prospettive, di vita e di lavoro, di moltissimi.
La principale differenza rispetto alle generazioni precedenti, a mio sommesso avviso, è forse una sola, peraltro pesante: in altri tempi c’era una aspettativa ed una fiducia nel miglioramento futuro della situazione che ad oggi fatico a riscontrare. E, vorrei sottolineare, non sono né un inguaribile pessimista né uno che continua a dire, alzando ipocritamente gli occhi al cielo, “ai miei tempi …”

Tre secoli di elaborazione dati – 2^ parte

Tre secoli di elaborazione dati – 2^ parte

Tre secoli di elaborazione dati

 

seconda parte: gli albori

Alberto Delaini - Delaini & Partners

Tre secoli di elaborazione dati

Periodo di ponti festivi, periodo in cui si riscopre qualche ora libera da dedicare ad attività “strane”, come quella di mettere ordine in una libreria.
Tra tante le copertine impolverate e le pagine ingiallite mi si è materializzato tra le mani un libro stampato in epoche ormai lontane. Era il 1975, l’anno in cui ho iniziato le mie esperienze lavorative. L’ho sfogliato con curiosità e affetto, scorrendo le pagine scritte (poche) e le tantissime immagini che risalivano addietro nei secoli e che un po’ avevo dimenticato. Il titolo: “Tre Secoli di elaborazione dati”.

Si tratta di una pubblicazione preziosa e anche curiosa, che mi fa piacere condividere, considerando che non ho trovato nessun copywright che lo vietasse. Una storia a disposizione di quelli che l’informatica l’hanno vissuta dai suoi albori – nel 1975 IBM ha lanciato il primo elaboratore per piccole e medie aziende, il Sistema /32, con tastiera e un piccolo video – come di quelli che l’hanno approcciata nei periodi successivi, dall’informatica individuale all’Intelligenza Artificiale.
Il mio contributo è irrilevante perché mi limito a riprendere, parola per parola, stralci del testo associandoli ad alcune delle bellissime immagini del libro. Lo farò a puntate, per far assimilare con maggior calma i momenti di questa storia avvincente che, come scoprirete, è ben più lunga di quanto si pensi.

Ah, dimenticavo. Le prime schede perforate ad 80 colonne erano state progettate con il medesimo formato del biglietto statunitense da un dollaro, come potete verificare con i vostri occhi.

Alberto Delaini

LE MACCHINE A SCHEDE PERFORATE

Nei primi anni di questo secolo Herman Hollerith viaggia instancabilmente attraverso l’America e l’Europa per promuovere l’idea delle sue macchine a schede perforate che permettono di organizzare e classificare velocemente ed economicamente grandi quantità di dati.
Dal 1900 al 1940 queste macchine vengono modificate, perfezionate, rese piú veloci. Viene sviluppata una serie di nuove macchine basate su gli stessi principi e capaci di eseguire ciascuna determinate operazioni sulle schede perforate.

Numeri e lettere
Note anche come “macchine meccanografiche”, le macchine a schede perforate sono in grado di riprodurre i dati introdotti, di classificarli e suddividerli, di sommarli, moltiplicarli o dividerli.
Possono effettuare comparazioni e ricerche, preparare riepiloghi e prospetti, perforare su una scheda i risultati delle proprie operazioni o addirittura stamparli.
I dati vengono inoltre accettati ed emessi dalle macchine non solo sotto forma di numeri, ma anche di lettere, permettendo cosí una piú facile comprensione dei risultati e delle informazioni trattate anche da parte del personale non specializzato.

Un’economia in crescita
La rapida crescita delle aziende, l’aumento dei compiti affidati agli enti pubblici, l’espandersi dell’economia e dell’industria, soprattutto negli Stati Uniti, richiedono nuovi strumenti contabili e organizzativi.
L’estendersi delle dimensioni delle imprese porta con sè l’esigenza di disporre tempestivamente di una documentazione sempre piú vasta.
La validità delle macchine a schede perforate per risolvere i problemi del mondo commerciale e produttivo sta nella loro capacità di ridurre gli archivi e i carteggi ormai divenuti troppo voluminosi, di ottenere in tempi piú brevi risultati piú precisi e di diminuire i costi per conoscere in ogni momento la situazione esatta in cui si trova l’azienda.
Inoltre, le macchine a schede perforate non solo meccanizzano lavori prima svolti a mano, come la contabilità, ma consentono di svolgerne altri fino allora impossibili, quali ad esempio l’analisi dei costi e delle vendite.
Prime ad utilizzare le macchine meccanografiche sono le aziende che devono raccogliere ed elaborare grandi masse di informazioni: le compagnie telefoniche per registrare ed addebitare le conversazioni; le ferrovie per seguire il trasporto delle merci, le società di assicurazione per studiare le statistiche della mortalità e degli incidenti.

La scheda perforata
Nel 1928, pur mantenendo le dimensioni del biglietto da un dollaro, la capacità delle schede di contenere informazioni viene quasi raddoppiata: le colonne dei dati vengono infatti portate da 45 a 80. I fori assumono forma rettangolare: in ciascuna colonna ci possono essere uno o piú fori che rappresentano un numero, una lettera o un carattere speciale (asterisco, parentesi ecc.).
A seconda della particolare applicazione cui sono destinate, le schede vengono suddivise in modo diverso mediante linee verticali. Possono essere anche impiegati colori differenti per rendere piú facilmente riconoscibili le varie zone.
Per aumentare la quantità di informazioni immagazzinate su ogni scheda, si fa ricorso a “codici”: ad esempio, per identificare dei prodotti, si impiegano dei numeri prestabiliti anziché il nome dei prodotti stessi che può essere notevolmente lungo.

L’elaborazione meccanografica
L’elaborazione dei dati mediante macchine meccanografiche comprende tre fasi distinte: l’introduzione dei dati sulla scheda (perforazione); la loro elaborazione (selezione, inserimento, calcolo ecc.) ed infine l’ottenimento dei risultati sotto forma di perforazioni su schede o di prospetti stampati (tabulazione).

La fase di perforazione
Nella fase di perforazione, i dati contenuti nel documento originale (il modulo del censimento, l’ordinazione di un cliente, una bolla di consegna ecc.) vengono battuti da un operatore su una tastiera e convertiti in fori su una scheda.
Contemporaneamente essi vengono anche stampati in forma normale sul bordo superiore della scheda per una piú agevole comprensione del significato delle perforazioni.
Poiché questa prima fase è l’unica in cui si ha l’intervento diretto dell’uomo che può provocare errori, battendo per esempio un tasto sbagliato, le schede vengono controllate per mezzo di una apposita macchina “verificatrice”.

Selezione, inserimento e calcolo
Le fasi successive alla perforazione sono effettuate da macchine operanti in modo completamente automatico, fatta eccezione per il trasferimento manuale dei pacchi di schede da una macchina all’altra. L’elaborazione dei dati perforati sulle schede si può articolare in varie operazioni ricorrendo a diversi tipi di macchine.
La selezionatrice consente di ordinare le schede secondo codici prestabiliti: per esempio, introducendo nella macchina un pacco di schede, queste vengono tutte ordinate secondo il numero di codice progressivo, oppure vengono suddivise in più gruppi contraddistinti da codici diversi e raccolte in apposite caselle.
L’inseritrice è in grado di fondere assieme due serie di schede, dando origine a un unico gruppo
ordinato con un certo criterio.
Una forma di elaborazione molto frequente è anche il calcolo, che viene svolto da macchine calcolatrici in grado di effettuare in modo automatico somme, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni sui dati contenuti nella scheda e capaci di perforare sulla stessa i risultati

La stampa dei risultati
I risultati dell’elaborazione, oltre che perforati su schede, possono essere forniti in forma di prospetti o di documenti stampati.
Quest’ultima fase è realizzata mediante macchine tabulatrici che stampano direttamente i dati contenuti su ciascuna scheda oppure, mediante appositi organi aritmetici, sommano gruppi di dati stampando i relativi totali su prospetti riassuntivi.

… continua nel prossimo numero di Breaking News!

Gli ERP internazionali in Italia – 2^ parte

Gli ERP internazionali in Italia – 2^ parte

Gli ERP internazionali in Italia – 2^ parte

D&P: analisi di mercato

Alberto Delaini - Delaini & Partners

Conosciamo bene parecchi degli ERP nati all’estero che si sono affermati in Italia in aziende di tutte le tipologie e di tutte le dimensioni, dalle PMI alle grandi multinazionali.
Nel numero precedente ne abbiamo analizzato, tra l’altro, il posizionamento geografico e le aree in cui la tendenza è in crescita maggiore, soffermandoci su quelli di maggiore successo.
Questa volta scendiamo maggiormente nelle caratteristiche merceologiche e dimensionali delle aziende che li hanno adottati e nel “peso” che ha nella scelta il fatto che le aziende interessate abbiano una Capogruppo straniera.

Alberto Delaini
Email: alberto@delainipartners.it 
Cell.: +39 348.2624906.

 

Micro settori merceologici
Dopo aver visto la suddivisione per macro tipologia di aziende (manifatturiere, commerciali, di servizi), togliamoci la curiosità di dare un’occhiata ai “magnifici 7” di ogni settore, intesi come micro tipologie di attività.

Come si può notare, al di fuori di contesti che abbiamo definito “generici” e che raggruppano molti sotto settori, esiste un’ampia dispersione di “applicazioni verticali” che sono state sviluppate per la maggior parte da Partner dei Produttori esteri in funzione di esigenze specifiche di settore.

Fascia di dipendenti
Dov’è che hanno “colpito” gli ERP che vengono d’oltralpe? Per capirlo è il caso di guardare alla fascia di dipendenti delle aziende interessate. Il risultato è il seguente:

La dispersione risulta abbastanza omogenea, salvo un picco nella fascia tra i 100 ed i 250 dipendenti.
Questo suggerisce due considerazioni:
– gli ERP stranieri non coinvolgono unicamente le aziende medio-grandi come avveniva una quindicina d’anni fa ma sono scesi di complessità (e di costo) con versioni adatte appa PMI Italiana
– in ogni caso l’omogeneità della curva indica che sono comunque più forti nel segmento delle aziende medio-grandi, quelle di cui in Italia c’è meno numerosità.

Fascia di fatturato
Qui le considerazioni suggerite dal grafico sono differenti:

Direi che qui si nota invece una crescita dalle piccole verso le medio-grandi, con un picco tra i 100 e i 500 milioni di fatturato che assorbe circa un quarto del totale. E’ chiaro che in questa fascia le imprese possono assorbire investimenti IT anche importanti.

Le Capogruppo straniere
Ci è venuta un’ultima curiosità: non sarà che questa corsa agli ERP di produzione non nazionale venga pilotata – ove ci siano – da Capogruppo estere? E, in caso affermativo, in quali parti del mondo hanno sede queste Capogruppo. Ecco quello che è emerso da un campione di 242 aziende sul totale di 2345 di quelle comprese nell’indagine (circa il 10%)..

Sono le aziende europee quelle che controllano la maggior parte (71,90%) delle imprese italiane che si sono dotate di ERP non nazionali. E non poteva essere altrimenti.
Seguono le Americhe – sostanzialmente gli Usa – con il 20,66% ed infine l’Asia con il 7,44%.
Se vogliamo indagare per singola Nazione, ecco le prime della nostra specialissima classifica:
– Germania: 79
– Usa: 49
– Francia: 34
– Svizzera: 23
– Giappone: 14
– Olanda: 9
– Gran Bretagna: 6

Finalmente: ICT Village “on demand”

Finalmente: ICT Village “on demand”

ICT Village on demand

in linea tutti i workshop dell’evento di Milano

Alberto Delaini - Delaini & Partners

Non tutti gli interessati sono riusciti a partecipare di persona. Per questo le Community di ERPSelection & Faq400 mettono a disposizione gratuitamente on line i numerosi workshop che si sono susseguiti a ICT Village davanti ad un uditorio attento e partecipe.

Da oggi, senza muoverti dall’ufficio e nel momento che ti è più comodo, puoi vedere ed ascoltare gli interventi di alcune tra le più interessati proposte che sono state illustrate nella due giorni del 4 e 5 giugno a Milano.

Puoi scegliere le tematiche che stanno a cuore alla tua azienda:
– ERP e soluzioni gestionali
– Inserimento di funzionalità AI
– Sostituzione delle ACG
– Security
– Gestione documentale
– Tools di modernizzazione applicativa

ErpSelection e Faq400, due community
L’evento è stato organizzato da ErpSelection e Faq400, che hanno messo a disposizione di aziende e operatori informatici spazi ed eventi dove porre domande, scambiarsi esperienze, trovare ispirazioni, cercare soluzioni. Insomma, luoghi di confronto e crescita dove iniziare relazioni e incontrare i testimoni del cambiamento positivo.