Lavoro, questo sconosciuto
L’editoriale di Breaking News!
Ogni volta che ad un telegiornale ne parlano, io mi alzo, spengo e vado via. Potrebbe trattarsi di una insolita forma di allergia, non so. Quello che è certo è che non riesco più a sopportarlo.
Mercato del lavoro
Sto parlando di tutti quei proclami che sbandierano come in Italia ci sia troppa disoccupazione, immediatamente seguiti da lamentele di imprese che non trovano personale. Poi vai a scavare appena un pochino e realizzi che il problema ha in realtà due facce che si intersecano in un irrisolvibile nodo gordiano:
- incomunicabilità tra domanda e offerta: nell’epoca dei portali che ti permettono di prenotare con un clic una vacanza dall’altra parte del mondo o di acquistare e farti recapitare in tre giorni una camicia prodotta in Cina, non pare ragionevole che manchi una “bacheca” in cui esporre richieste e proposte di lavoro; è così impossibile realizzarla? O troppo poco costoso per farne un progetto da PNRR? O magari si vanno a toccare interessi che navigano sotto il pelo dell’acqua?
- incomunicabilità tra scuola e azienda: la formazione pubblica e privata a tutti i livelli soffre di una specie di strabismo che la induce a produrre skill senza mercato e a non darsi la briga di attivare in numero adeguato professionalità nuove (come i tornitori ?!?!) oppure molto ricercate; eppure esistono Ministeri e organizzazioni appositi, mentre – se non mi sono perso qualcosa – credo siano ancora operative entità quali Confindustria o Confcommercio che lamentano il problema senza predisporre loro stesse una soluzione.
Io non posso farci niente. Oppure no? Beh, lasciate almeno che mi prenda la briga di ospitare in questo numero un articolo che parla di una semplice formazione di base: quella di operatori per IBM i (o per As/400, se preferite), una piattaforma hardware attualmente utilizzata ed apprezzata da oltre 10.000 aziende italiane e per la quale gli skill latitano.
Concludo scusandomi per lo sfogo. L’ho sentita anch’io quella del Grillo Parlante di Pinocchio e conosco perfettamente la sorte meschina che ha meritato per colpa di quel suo viziaccio di non tenere mai la bocca chiusa.
Alberto Delaini