Duello messicano

L’editoriale di Breaking News!

Alberto Delaini - Delaini & Partners

Concedetemi un piccolo tuffo nel passato, agli Anni ’60 ed ai film western di Sergio Leone che magari tra di voi c’è ha visto ed apprezzato. Che cosa centri con l’IT vedrò di spiegarlo tra un attimo, se avrete la pazienza di continuare la lettura.
Agosto è un periodo strano, in cui ci si può permettere qualche pausa. Divagando qua e là su quello che è l’installato nell’azienda italiana, mi è venuta la curiosità di capire se e quali siano le condizioni che indirizzano alla tecnologia su cui appoggiare il proprio sistema informativo. Certo, do per scontato che tra i criteri di scelta prevalgono da tempo quelli di copertura applicativa, ricchezza di funzionalità, diffusione, internazionalità, garanzie di assistenza ed altro ancora. Attualmente, è noto, non sono i responsabili dei sistemi informativi a dettare i criteri di scelta o, semplicemente, a far pendere la bilancia in una direzione o l’altra. Oggi le logiche del cambio di ERP sono dettate in primis dai responsabili delle varie aree operative, dalla produzione alla logistica, dalla contabilità e finanza al commerciale e marketing.

In ogni caso …
Un giorno ho preso in mano i dati, li ho segmentati secondo un certo numero di dimensioni (geografica, merceologica, di fatturato o personale …) e, solo per dare un chiarimento, ho aggiunto ai numeri qualche considerazione: le conclusioni sarà ciascuno di voi a trarle. Ho suddiviso l’installato in tre contesti concorrenti: IBM con il suo As/400, il mondo Microsoft e quello Unix. Per non complicare troppo gli scenari ho lasciato da parte le soluzioni SaaS, quelle Linux e qualche altra che in Italia è meno rappresentativa.
Mano a mano che il lavoro si concretizzava, mi si è tornata davanti agli occhi una scena: il finale ad altissima tensione de “Il buono, il brutto e il cattivo” che si svolge in un’aia circolare in cui si fronteggiano il buono, Clint Eastwood, il brutto, Eli Wallach e il cattivo, Lee Van Clif.

Il “triello”
Abituato ai duelli alla pistola con due che si fronteggiavano per dimostrare chi sia più veloce ad estrarre e a sparare dritto, devo dire che è un episodio che mi è rimasto impresso. In quello che viene definito Stallo alla Messicana oppure Triello (termine, a mio gusto, decisamente orrendo), i contendenti invece sono tre e ciascuno deve studiare una strategia per sopraffare gli altri due, minimizzando parallelamente i pericoli. Una partita a scacchi complessa e rischiosa.
Tornando all’analisi di mercato, la tenzone tra As/400, Microsoft e Unix è comunque intrigante. Non mi sono preoccupato di mettere in evidenza i numeri complessivi del fenomeno quanto le percentuali che ho desunto dalla casistica contenuta nel mio data base. In ogni caso, diciamo che ho preso in esame un campione di oltre 15.000 aziende, per cui assolutamente attendibile.

Un piccolo ricordo per concludere
Non l’ho mai conosciuto in maniera adeguata, anche se ci siamo incrociati più volte, ma la notizia che Mino Zucchetti è mancato in questi giorni mi ha colpito profondamente. Al di fuori delle capacità imprenditoriali, che i risultati dimostrano senza ombra di dubbio, vorrei sottolineare che ha intuito in anticipo i potenziali del nascente mercato informatico e li ha declinati in funzione delle sue esperienze professionali, verso gli studi dei Commercialisti e dei Consulenti del Lavoro come pure per gli uffici paghe. Non solo, ma oltre all’impegno come produttore di software ha creato dal nulla – o, se preferite, inventato nel senso che non c’erano esempi a cui ispirarsi – il modello organizzativo per una rete di partner commerciali ed applicativi estesa a tutta Italia. Davvero una persona unica.

Alberto Delaini