Quotarsi in Borsa: un salto di qualità per l’IT
quattro domande a Matteo Neuroni
Amministratore Delegato di Sys-Dat
Il processo di crescita dimensionale delle società informatiche ormai si realizza quasi esclusivamente “per vie esterne”, cioè attraverso acquisizioni. Quasi sempre questo avviene attraverso capitali propri o, più spesso, con l’ingresso di Fondi. Perché il Gruppo Sys-Dat ha preferito l’ingresso in Borsa e quali sono stati i passi di questo processo?
Nel nostro caso, la crescita organica è già significativa e continuerà a esserlo; l’IPO ha solo accelerato questo processo.
Il fattore tempo è cruciale per noi, perché le acquisizioni ci permettono di entrare rapidamente nei mercati con soluzioni già pronte, riducendo il time-to-market e accelerando la nostra capacità di rispondere alle esigenze dei clienti.
La decisione di Sys-Dat di entrare in Borsa è stata una mossa strategica pensata per accelerare la nostra crescita e rafforzare la nostra posizione sul mercato ICT. L’ingresso in Piazza Affari ci ha consentito di accedere a maggiori risorse per continuare ad investire sia in acquisizioni mirate a sviluppare nuove soluzioni tecnologiche sia continuare a fare crescere le soluzioni attraverso attività di R&D. I passi verso il processo di quotazione sono stati meticolosi: abbiamo avviato un’analisi approfondita delle nostre operazioni e della struttura finanziaria, riorganizzando i processi interni e rafforzando la governance per rispondere ai requisiti di un mercato regolato. L’ingresso in Borsa ha rappresentato quindi una nuova fase della nostra strategia di espansione, che ci ha permesso di attrarre investitori e partner di alto livello.
Posso dire però che la strategia di crescita di SYS DAT Group si fonda principalmente su un equilibrio tra crescita organica e inorganica. La crescita organica si concentra sull’espansione e miglioramento continuo dei nostri prodotti e servizi, investendo in ricerca e sviluppo per rispondere alle esigenze del mercato e dei nostri clienti. Allo stesso tempo, perseguiamo una crescita inorganica attraverso operazioni di M&A mirate, per arricchire il nostro portafoglio con competenze complementari e nuove tecnologie. L’approccio inorganico ci consente di accelerare l’ingresso in nuovi settori e mercati, riducendo i tempi di sviluppo e ampliando la nostra offerta. In sintesi, la crescita organica ci permette di consolidare il nostro core business, mentre quella inorganica ci consente di diversificare e innovare.
La vostra crescita dimensionale è comunque iniziata ben prima di questo ingresso in Borsa e al culmine di un percorso pluridecennale iniziato negli anni ’70, quando in Italia nascevano le prime software house. Forse la prima esperienza di “compartecipazione” l’avete vissuta entrando in Consorzio Software, una realtà decisamente innovativa di cui tuo padre Vittorio è stato Presidente. Ce ne vuoi parlare?
Sì, il percorso di crescita di SYS-DAT ha radici molto profonde. Quando negli anni ’70 le prime software house iniziavano a emergere in Italia, mio padre, Vittorio, ha avuto un ruolo quasi pionieristico nel settore. La creazione di Consorzio Software è stata una delle prime esperienze di “compartecipazione” per il nostro gruppo, un’opportunità di collaborazione tra realtà che si occupavano di sviluppo software e sistemi, ma non fu la sola. Questa iniziativa, che è stata succeduta da molte altre operazioni simili con medesimi obiettivi, ci ha permesso di acquisire competenze, entrare in contatto con altre realtà innovative e partecipare alla creazione di soluzioni avanzate per il mercato italiano. La visione di mio padre ha sempre puntato su due elementi chiave; da un lato valorizzare le sinergie tra le aziende, creando un ecosistema capace di rispondere alla rapida evoluzione delle tecnologie e dall’altro investire nella specializzazione settoriale al fine di capitalizzare e fare evolvere continuamente le esperienze con aziende appartenenti alla medesima “Industry”. Questa esperienza ha segnato l’inizio di una lunga serie di collaborazioni strategiche che hanno contribuito alla crescita di Sys-Dat, sempre con un occhio attento alle opportunità di innovazione.
L’essere quotati in Borsa significa comunque che l’azienda si deve assoggettare a norme rigorose e controlli stringenti, inconsueti per imprese che tradizionalmente sono padronali e un po’ artigianali. Che cosa ha comportato in termini organizzativi?
Essere quotati in Borsa ha rappresentato una sfida organizzativa significativa, ma anche un’opportunità di crescita. Lo abbiamo voluto e cercato anche perché sin dall’inizio abbiamo scelto di rivolgerci al “segmento Star” che come noto richiede importanti requisiti. Il processo di trasformazione ha richiesto un miglioramento e un adeguamento delle nostre strutture interne, in particolare per quanto riguarda la governance aziendale, la trasparenza finanziaria e il rispetto delle normative. Ci siamo dovuti dotare di procedure più formalizzate, come la creazione di comitati di supervisione e l’adozione di sistemi di reporting più complessi e frequenti. Questo ha comportato un cambiamento culturale all’interno dell’azienda, che si è evoluta da una struttura più tradizionale a una più professionale e scalabile, in grado di rispondere alle esigenze dei nuovi investitori e del mercato. Tuttavia, siamo riusciti a mantenere l’approccio innovativo, dinamico e soprattutto industriale, che ci ha sempre contraddistinto, senza perdere la nostra capacità di adattamento alle nuove sfide. La sfida più grande è stata integrare questi nuovi processi senza compromettere la flessibilità e la capacità di innovare.
Termino con una domanda abbastanza scontata: quali sono le realtà che cercate per coinvolgerle nel vostro progetto? Di che dimensioni, di che competenze, di quali aree geografiche?
Le realtà che cerchiamo di coinvolgere nel nostro progetto devono e possono avere diversi ingredienti che ben si possano integrare con la nostra strategia di crescita: dalla presenza in settori d’industria verticali che riteniamo strategici a realtà che ad alto contenuto tecnologico in ambiti di intelligenza artificiale applicata, la cybersecurity e cloud per citarne qualcuno. Puntiamo ad aziende con una forte vocazione innovativa, che possano integrarsi facilmente con le nostre soluzioni e ampliare il nostro portafoglio in modo complementare. Per quanto riguarda le dimensioni, siamo interessati a realtà di varie dimensioni in grado di apportare tecnologie all’avanguardia o competenze specifiche in mercati emergenti. Le acquisizioni che ricerchiamo devono permetterci di entrare in nuovi mercati o settori, favorendo una diversificazione strategica che ci consenta di crescere e rafforzare il nostro posizionamento.
Matteo Neuroni
www.sys-datgroup.com