Curare la miopia del futuro
con il paradigma OSO (olistico, sistemico, omeopatico)
Assenza di protagonismo
Uno dei principali ostacoli alla Pianificazione Strategica a lungo termine è la mancanza di protagonismo dei collaboratori, una condizione che può essere sintetizzata come una “miopia di futuro”. Questa cecità, che blocca creatività e spirito d’iniziativa, è spesso il risultato di approcci gestionali poco lungimiranti. Attraverso il paradigma OSO (olistico, sistemico, omeopatico), è possibile ripensare e curare questa dinamica, restituendo energia creativa alle organizzazioni.
Olistico: una visione integrata della persona
L’approccio olistico parte dalla comprensione che i collaboratori non sono “risorse” da sfruttare, ma persone con desideri, capacità creative e una dimensione interiore che influenza il loro agire. La pedagogia del controllo, che “infantilizza” i lavoratori e li tratta come strumenti da utilizzare temporaneamente, reprime il potenziale umano.
Per superare questa miopia è necessario:
1. promuovere il protagonismo: Coinvolgere attivamente i collaboratori nella definizione degli obiettivi strategici, riconoscendo il loro valore unico.
2. coltivare la creatività: Fornire spazi e opportunità per sviluppare idee, immaginare il futuro e sperimentare soluzioni innovative.
3. investire sulla dimensione spirituale: Introdurre pratiche di silenzio, meditazione o mindfulness per favorire la connessione con il sé e stimolare l’immaginazione.
In sintesi, l’approccio olistico richiama la necessità di considerare il lavoratore come un essere completo, unendo la dimensione pratica a quella emozionale e spirituale.
Sistemico: ridisegnare le dinamiche relazionali
La “miopia del futuro” non è solo un problema individuale, ma una conseguenza del sistema organizzativo. Un approccio sistemico invita a osservare come le strutture di potere, le gerarchie rigide e la comunicazione inefficace contribuiscano a spegnere la motivazione.
Azioni sistemiche per curare la miopia del futuro:
1. favorire il dialogo orizzontale: Creare ambienti dove ogni collaboratore abbia voce e possa partecipare al processo decisionale.
2. promuovere una cultura della fiducia: Abbandonare pratiche di controllo e manipolazione a favore di una leadership autentica e inclusiva.
3. integrare ogni livello dell’organizzazione: Assicurarsi che gli obiettivi strategici siano compresi e condivisi da tutti, evitando disconnessioni tra vertici e base.
L’approccio sistemico ci ricorda che ogni collaboratore agisce in relazione al contesto. Per rimettere “a fuoco” il futuro, è necessario costruire una rete di relazioni basata su rispetto, collaborazione e reciprocità.
Omeopatico: piccoli interventi, grandi cambiamenti
L’aspetto omeopatico del paradigma OSO suggerisce che il cambiamento può partire da interventi mirati e graduali, capaci di riequilibrare il sistema e generare effetti positivi a cascata. La pratica quotidiana di esercizi di mindfulness o momenti di riflessione è un esempio di come piccole azioni possano avere un impatto profondo.
Interventi omeopatici per trasformare la cultura aziendale:
1. introdurre rituali di consapevolezza: Una pausa di 30 minuti al giorno dedicata a riflettere, meditare o immaginare nuovi scenari può risvegliare energie creative sopite.
2. educare invece di addestrare: Sostituire l’approccio formativo basato sul controllo con uno che sviluppi autonomia e spirito critico.
3. valorizzare il desiderio: Stimolare la passione e il senso di scopo personale, ridando valore alla dimensione del “perché” nell’agire.
L’approccio omeopatico insegna che la trasformazione non avviene attraverso rivoluzioni radicali, ma grazie a piccoli cambiamenti quotidiani che rimodellano il sistema nel tempo.
Conclusione: verso un futuro a fuoco
La miopia del futuro è un sintomo di repressioni sistemiche che oscurano immaginazione e creatività. Il paradigma OSO offre una cura che integra visione olistica, approccio sistemico e interventi omeopatici per restituire energia e spirito d’iniziativa alle persone e alle organizzazioni.
Come nell’antica pratica greca dell’enthymesis (entrare nel cuore), esercitarsi nell’immaginare, meditare e desiderare è il primo passo per progettare un futuro migliore. Solo attraverso il riconoscimento delle potenzialità umane e un’azione consapevole e integrata è possibile costruire una pianificazione strategica.